Hai mai pensato di restare?

Uno sguardo di speranza, partendo dalle periferie di un paese che sembra arrancare. Questo è per noi il senso dell’incontro organizzato per il prossimo mercoledì 4 marzo, a partire dalle ore 18:00 presso la Biblioteca Civica “Cesare Battisti” di Bolzano, in via Museo 47.

All’interno del percorso Public Space Innovation BZazioni diffuse di sensibilizzazione, convivenza e ricerca per la costruzione di una cultura del Bene Comune, la cooperativa sociale OfficineVispa propone un nuovo appuntamento della rassegna “Commons in the city – Ripensare la città“.

Interverranno, nella sala lettura della Biblioteca, Sandro Abruzzese, autore del romanzo CasaperCasa (Rubbettino 2018) e Francesco Erbani, autore del saggio L’Italia che non ci sta (Giulio Einaudi 2019).

Partendo dall’intimità dei luoghi e delle relazioni ed allo stesso tempo da un senso di profondo sradicamento, con CasaperCasa, Sandro Abruzzese riprende, in parte, la scrittura interrotta con il suo precedente lavoro letterario, già presentato all’interno delle attività di Officine: Mezzogiorno Padano. Nel suo romanzo una situazione di crisi viene superata solo attraverso le relazioni, tra storie umane, solitudini e capacità di desiderio.

Il libro del giornalista Francesco Erbani è un viaggio in luoghi in cui è possibile osservare un’Italia in movimento, che ripopola luoghi abbandonati e custodisce un bene culturale, che applica un principio di ostinazione nel rapportarsi con la realtà. Un paese che si batte contro lo sfruttamento del lavoro e che intende invece rimarcare l’accezione più nobile del fare, l’unica di cui possa beneficiare “una collettività più vasta, di cui si avvantaggiano un luogo e un territorio”.

Hai mai pensato di restare? è una produzione della cooperativa sociale OfficineVispa ed è resa possibile dal sostegno della Città di Bolzano e dalla collaborazione con la Biblioteca Civica “Cesare Battisti”, delle case editrici Rubbettino ed Einaudi e della libreria Ubik di Bolzano.

INFO:
Public Space Innovation BZ
publicspaceinnovation.wordpress.com
sergio.previte@officinevispa.com
Sergio Previte – 346 2239 259

Molte sono, quasi inevitabilmente, le traiettorie che l’incontro con i due autori apre. Quella che qui interessa rimarcare è relativa all’estrema attualità di un pensiero meridiano screvro di ambiguità e forzature. Un viaggio intorno alle inquietudini che luoghi, territori e persone conservano e sono in grado si esprimere.

Pompei, Venezia, l’Aquila…adesso l’Italia: col suo lavoro giornalistico ed editoriale, Francesco Erbani ha raccontato spesso la dimensione extra-ordinaria legata agli interventi di tutela, salvaguardia e promozione del patrimonio artistico e culturale del paese. Viene da chiedersi in che modo ciò sia indicativo di un generale atteggiamento, di un “carattere” proprio della politica italiana, anche oltre la sfera culturale in senso stretto. Ciò che colpisce, nella traiettoria descritta nella sua ultima opera, sono in particolare la molteplicità ed eterogeneità di storie, pratiche e luoghi.

Luoghi che sono, col loro precipitato di permanenza-trasumanza-abbandono, d’altra parte al centro della ricerca intrapresa da Sandro Abruzzese nei suoi romanzi e nella scrittura legata al progetto Racconti Viandanti. Casapercasa rappresenta, da questo punto di vista, un’evoluzione importante di questa tendenza. Col suo frequente sconfinamento nella dimensione del reportage, il libro, partendo infatti da una geografia più o meno definita (Ferrara e la sua pianura), delinea ed abbraccia una serie di storie e punti di vista diversi, aprendo in qualche modo ad una prospettiva politica (e quindi sociale), oltre che strettamente letteraria, plurale. Il tema dello spazio pubblico, al centro del più ampio percorso all’interno del quale l’iniziativa è inserita, è spesso indagato e descritto, nell’opera dei due autori, come legato a quello della trasformazione culturale, secondo Erbani chiave in grado di aprire nuove rotte verso una città che rappresenti “l’organismo urbano del futuro”, col suo portato di inevitabili conflitti e di mille rivoli che raccontano l’Italia in maniera “oppositiva” ma anche alternativa, inedità, utopica (“L’Italia che non ci sta”), aperta.

Questa prospettiva ci racconta dell’uscita da una geografia dei luoghi periferici, marginali, “sfigati” e delinea invece una lettura delle possibilità profonde dei territori, avvicinandosi in qualche modo alla “paesologia” di autori come l’antropologo Vito Teti, il poeta Franco Arminio ecc.. Ad emergere, in questa prospettiva, è spesso la dimensione quotidiana, “domestica” diremmo, delle storie narrate. Anche la dimensione di “cura” viene investita di questa “ordinarietà”: è normale essere disponibili rispetto a chi, per vari motivi, è più debole o semplicemente ha meno potere di autonomia, di scelta o è orfano di una rappresentanza nella società del consumo (come molti dei protagonisti delle storie di Casapercasa).

In conseguenza di ciò si apre la riflessione, che speriamo fruttuosa, sull’idea di cittadinanza. Una delle traiettorie possibili del dialogo è infatti quella legata al tema dell’identità e dell’appartenenza, continuamente (ri)messe in discussione nei lavori di Abruzzese, attraverso una serie di mescolanze ed ibridazioni, e declinate sul tema del confine (e del limite) nel testo di Erbani. Come possono lo sconfinamento, lo sradicamento, la posizione centrale assunta dalla condivisione, rappresentare una ricchezza ed in che modo, invece (ad esempio in relazione alla dimensione turistica ed alle conseguenze che questa ha sulla convivialità), possono presentarsi elementi manifesti di fragilità, sopratutto in rapporto alla dimensione urbana dell’abitare?

Non sarà, per scelta, una linea retta quella che attraversemo durante questo incontro di parole, ma una curva erratica (riprendendo una definizione del già richiamato Vito Teti) che ci porterà a scoprire le possibilità latenti di un paese e delle persone che, a vario titolo, lo abitano, lo transitano o lo abbandonano.

Sergio Previte

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